Quando te ne andasti

nel cielo addensavano nuvole minacciose

avvolte in grigi veli;

il vento gelido di maestrale

con impetuose raffiche

sferzava i rami degli alberi

giù nel giardino

e dal mare in tempesta

giungeva remoto il fragore delle onde

che s’infrangevano contro gli aguzzi scogli.

Avvolta nella penombra della stanza

intrecciavo con te un muto dialogo

e ti rivolgevo tante domande,

ma i miei perché restavano senza risposta.

Il mio sguardo intriso di tristezza

si posava sul tuo volto pallido

desiderando di sentirsi pronunciare

qualche parola di conforto,

ma la tua bocca taceva.

Restavo allora in balia dei miei pensieri

rifugiandomi nei meandri dei ricordi

che ridestavano intense emozioni

al mio cuore raggelato dal tuo silenzio.